Quando il pregiudizio diventa bullismo.

Quando il pregiudizio diventa bullismo.  

Alimentare un pregiudizio negativo porta gli individui a sentirsi superiori a coloro che ritengono “ diversi” verso cui si sentono in dovere di assumere un atteggiamento scorretto, non curandosi della sofferenza che possono generare. Bisognerebbe educare la società a capire che le parole hanno un peso, che una piccola parola detta senza pensarci può far soffrire molto, bisognerebbe educare alla gentilezza, a non fermarsi all’apparenza, ad aiutare una persona quando si trova in difficoltà invece di deriderla. 
Eppure sarebbe così facile se le persone dovessero combattere solo con le proprie disabilità senza aggiungere a queste l’ignoranza della gente. Purtroppo però, per la società di oggi è facile parlare senza dare peso a ciò che si dice, insultare solo per il gusto di farlo, nascondendosi dietro il web, dietro un profilo social. 
Sono molte le storie di persone che ogni giorno vengono emarginate dalla società solo perché hanno una disabilità, non basterebbero pagine e pagine per raccontarle tutte, ma c’è una storia che mi ha colpita e che voglio raccontare in questo blog. 
La storia di Raffaele Capperi, un ragazzo nato con la sindrome di Treacher Collins, una malattia dello sviluppo facciale, che ogni giorno viene insultato in ogni modo sui social a causa del suo volto malformato. 
Raffaele si chiede perchè le persone debbano essere così insensibili, quando basterebbe solo un pò di empatia. Combatte il bullismo esortando le persone ad essere gentili, che comportarsi male non porta a nulla, se non sofferenza nei confronti degli altri. Credo che questo ragazzo debba essere un esempio per tutti coloro che si lasciano abbattere dai commenti disgustosi, che si sentono sbagliati. Ed è un messaggio fondamentale, perché nessuno, dovrebbe mai, nemmeno per un secondo, sentirsi inferiore o diverso. Ognuno di noi è unico, speciale, irripetibile. 







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